Giornata europea della logopedia 6 marzo 2014

IL MULTILINGUISMO

MULTILINGUISMO BILINGUISMO PLURILINGUISMO

In una società sempre più multietnica come la nostra ci capita frequentemente di imbatterci in un bilingue (o, perché no, multilingue). Che cosa devono fare i genitori, che non parlano bene l’italiano? Per alcuni può diventare un vero dilemma. La risposta migliore è: continuare, con i propri figli, a parlare la lingua madre! Perché è quella di cui questi genitori conoscono meglio le parole, la costruzione della frase, i modi di dire.. per non dimenticare che così facendo trasmettono un’intera cultura, di cui la lingua si fa portatrice per eccellenza! Da piccolini, i loro figli potranno fare un po’ di confusione tra le due lingue, mescolare elementi di una con elementi dell’altra, ma è normale ed è transitorio, quindi non ci si deve preoccupare. Le occasioni per essere esposti alla lingua italiana le hanno in ogni caso, primo luogo tra tutti la scuola. questi bambini avranno ottime possibilità di imparare l’italiano, grazie ai compagni (quindi in un contesto spontaneo) e agli insegnanti (in un contesto di didattica e di insegnamento esplicito). Gli stimoli per imparare l’italiano ci sono eccome, anche se non vengono dalla famiglia!Anzi, l’essere bilingue rende più abili nella manipolazione del linguaggio, nel mantenere l’attenzione, nel rafforzare la memoria… Quindi ottime abilità che la scuola richiede. PS sono anche abilità carenti in chi ha un disturbo dell’apprendimento: ciò significa, ad esempio, che un bilingue con dislessia può risultare avvantaggiato, perché ha più strumenti personali a disposizione per trovare strategie e rendere efficace il suo apprendimento!